1991 – Ristrutturazione di due interni a Calvi dell’Umbria (TR)
Nella prima casa a Calvi dell’Umbria siamo all’interno della Città, nella fattispecie nella memoria di un centro umbro mdioevale entro una scena urbana vuota che aspetta di essere popolata da figure. . Essenziale e accennata per quinte e per arredi, alla maniera di un fondale giottesco, essa è assemblata con frammenti significativi dell’immaginario urbano come lo era, nel volume esterno, la casa di Capoterra.
Il secondo interno, ristrutturato tre anni dopo non partecipa più, nemmeno alla lontana, al gioco delle citazioni; ma non per questo rinuncia, pur nell’uso di segni meramente architettonici, a costruire una figura ambigua tra immagine e realtà fisica: il cubo inclinato di travertino che sovrasta il focolare -all’incrocio dei due assi della casa, nel suo centro geometrico e simbolico – è anch’esso, nel suo instabile equilibrio, un paradosso manierista come i precedenti.