1995 – Concorso per la riqualificazione del Borghetto Flaminio
“…Valore ambientale rilevante è la presenza ravvicinata di elementi paesaggistici tipici della “Costa Etrusca” del Tevere lungo la consolare Flaminia. La rupe di tufo coronata da pini e coperta di macchia che sovrasta la piana alluvionale solcata da filari perpendicolari al fiume è una forte immagine del paesaggio romano che vale la pena di salvaguardare entro la città costruita.
La sovrapposizione/adattamento dei segni umani all’assetto geografico avviene nel sistema delle ville e dei giardini storici suburbani. Sopra questo accordo il successivo strato –la scacchiera urbana novecentesca- ha creato un conflitto geometrico e dimensionale irriducibile: Si intende esprimere e sottolineare quell’accordo e questo conflitto. L’insieme architettonico – paesaggistico nel quale hanno preso forma tali considerazioni è un parco urbano ritagliato entro la città che si sovrappone e si integra una complessa struttura culturale parzialmente ipogea ma innervata nell’attività della città.
L’individuazione dei valori ambientali e a constatazione del loro grado di conservazione e leggibilità ha guidato la strategia della modulazione dei modi di intervento:
A) Pura e semplice tutela degli elementi ben conservati e riconoscibili (la rupe e la macchia)
B) Restauro filologico per gli elementi storici rilevanti ma degradati o cancellati (Giardino Vagnuzzi, giardino Poniatowsky “delle delizie”)
C) Riproposizione analogica (nuovi giardini, bordo su via Flaminia, completamento e chiusura della maglia urbana)
D) Inserimento di emergenze architettoniche per contrasto (lucernari e strutture emergenti nel parco, torre a chiusura della maglia a sud.)
(dalla relazione di concorso)